Il nichilismo del nostro tempo. Una cronaca.
Costantino Esposito, Carocci editore, Roma 2021
Che cos’è? Il tema del nichilismo torna d’attualità, ma in un modo inatteso. Non più bandiera di un atteggiamento banalmente relativista o di ideologico disincanto, nelle riflessioni di Costantino Esposito, quella sul nichilismo si fa questione urgente.
Il libro è una raccolta di diciotto saggi brevi, comparsi la prima volta come altrettanti articoli su L’Osservatore Romano, in pieno periodo di pandemia e lockdown, dal gennaio al maggio del 2020. Sono diciotto domande aperte, sorta di reportage da un mondo forzatamente chiuso in sé stesso, ma forse mai tanto spinto dalle circostanze ad interrogarsi circa il proprio senso apparentemente perduto.
Perchè mi è piaciuto? Esposito si confronta con diversi tipi di manifestazioni culturali, con l’attualità, con la filosofia e con l’arte. Sull’arte, in particolare, ha intuizioni apprezzabilissime.
Si interroga su argomenti cruciali, che toccano tutti, come incertezza e verità; libertà; felicità. Pensa sempre in modo profondo e non banale, suggerendo chiavi di lettura efficaci e interpretando autori tra loro diversissimi come Heidegger e Calvino, Roth e Hume e molti altri. Ne nascono domande, come: chi è tiene insieme il fascio di percezioni a cui Hume riduce l’io? Quale forza trasfigura le immagini dei volti nei dipinti di Bacon, ma anche in quelli di Raffaello? Che cosa ci inquieta nell’inopportunità degli strumenti tecnologici, quando questi non funzionano e ci constringono a fermarci e pensare?
Sono domande provocatorie, ma sempre aperte, formulate in modo tale da additare sempre a qualcosa d’altro, o, meglio, si direbbe, d’oltre, se stesse.
Perché è da leggere? Perché ci restituisce il mondo in cui viviamo quotidianamente attraverso un caleidoscopio di piccole provocazioni intelligenti, ma - per fortuna - più inquiete che inquietanti.
Obiezioni: La mia, di domanda, è: ma il pensiero di Heidegger non avrà fatto il suo tempo? Le domande che sorgono da quel pensiero sono ancora attuali, oppure fanno già parte del passato, per quanto prossimo? Sarà qui che possiamo trovare il significato e il senso di cui abbiamo bisogno in questi giorni difficili? Oppure altrove? Personalmente, comincio ad avere il sospetto che sia vera la seconda ipotesi. Ma, detto questo, il libro è molto interessante e ricco di stimoli. Forse mi piacerebbe leggere le riflessioni di Esposito in una forma più organica, che permetta di organizzare il pensiero in maniera più completa e meno disarticolata, ma il libro nasce in questo modo, quindi niente da dire.
Chi è l’autore? Costantino Esposito è professore ordinario di Storia della Filosofia e di Storia della Metafisica all’Università di Bari Aldo Moro. Ha studiato soprattutto Heidegger, Kant e Suarez.
Livello di complessità - da 0 a 5, 2
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