You’re so vain. La camera delle meraviglie di Luigi Ontani @ Gam Torino






Dettaglio del catalogo della mostra autografato dall’artista



Vanitas vanitatum et omnia vanitas, recita l’incipit del Qohelet. Vanità delle vanità, tutto è vanità. Vanitas è un soffio: non il soffio creatore dello spirito, bensì una specie di sbuffo fine a se stesso e vuoto, degno del Brucaliffo. Più che soffio, secondo la traduzione di Ceronetti del testo biblico, la Vanitas è, infatti, il fumo: siamo nel territorio del nulla, del puro ornamento senza struttura, che non vuole condurre da nessuna parte. Eppure in un luogo siamo condotti: ma è un luogo puramente fantastico, dove non vige alcuna regola e dove il gioco da giocare è indifferente e supremamente leggero. Quindi, come diceva Hegel, una faccenda molto seria. 


Visitare una mostra di Luigi Ontani è varcare la soglia di un mondo d’artista fatto di simboli, colori, forme sinuose e linee arzigogolate, fantasie e visioni. Il percorso,concettuale di Ontani è così: una linea che si snoda, si arrotola su se stessa, si muove verso un punto e poi un altro, decidendo lì per lì dove andare e comunque generando bellezza.



Alam Jiwa Vanità, 2020


La location qui è perfetta: l’idea stessa di Wunderkammer, la camera delle meraviglie, è nelle corde dell’artista e riempie la sua poetica.

La mostra si compone di 130 opere su carta, tra i quali diversi acquerelli, a cui sono da aggiungere alcune sculture grandi e piccole e varie altre tipologie di forme artistiche a piacere. 

L’idea è quella di creare un ambiente, all’interno del quale si dispiega un mondo fantastico, in cui s’intrecciano sacro e profano, Oriente ed Occidente, cultura e fantasticheria, visioni ed esperienze. Si ha la sensazione che avevamo da bambini entrando in un negozio di giocattoli: c’è tutto, qui. Un mondo in miniatura dove tutto è possibile, vero paese delle meraviglie a cui non manca nulla.


Il titolo stesso si compie di un termine balinese (Alma Jiwa, che sta per natura dell’anima) e uno latino (Vanitas, soffio, vento vuoto che non porta a nulla). Il senso è composito, come la poetica di Ontani, una specie di patchwork concettuale che mette insieme pieno e vuoto, calma e movimento.


Luigi Ontani, Alma Jiwa & Vanitas, a cura di Elena Volpato

Alla Wunderkammer della Gam di Torino, fino al 30 gennaio 2022

Info: www.gamtorino.it