Tre fiere. (Ma Dante non c’entra)




Sarà stato il digiuno forzato da eventi espositivi in grande stile causato di recente dalla pandemia, o qualcosa nella voglia mia di vedere e conoscere arte, ma l’impressione che questa settimana torinese dell’arte 2021 mi lascia è davvero entusiasta. Gli eventi sono stati tanti, variegati, quasi tutti davvero interessanti. Perciò è difficile dire qualcosa di tutti. Scelgo, così, di segnalare i miei stand preferiti alle principali fiere che si sono svolte in città, più qualche breve segnalazione.




Cominciamo dalla ventottesima edizione di Artissima, come sempre ricca di eventi e situazioni di interesse internazionale, tutta concentrata sul contemporaneo. 

Quest’anno la maggiore fiera torinese di arte ha contato 155 gallerie provenienti da 37 paesi, ha assegnato 10 premi a giovani artisti promettenti e contato 31500 visitatori in quattro giorni, per non parlare degli eventi collaterali in fiera, fuori e anche online.

Senza nulla togliere ai molti altri interessanti, gli stand che ho più apprezzato qui sono stati due o tre. Come primo direi Lia Rumma, dove le opere emozionanti non si contavano. Dalle foto originali delle storiche performance di Marina Abramovic e Ulay, fino a quello profondo ed elegante insieme di Gian Maria Tosatti (che mi è piaciuto al punto da volerlo approfondire a parte quanto merita). Poi metto Francesco Pantaleone, con le splendide immagini di Letizia Battaglia e i lavori di Loredana Longo (anche qui seguirà approfondimento a parte). E poi non posso non citare Human nature di Richard Long, da Tucci Russo, che non delude mai (e anche qui prometto post ad hoc sulla mostra di Paolini in galleria a Torino).




Ma lasciamo il Lingotto e inerpichiamoci su per la collina, dove con Flashback l’arte è davvero tutta contemporanea. Ho trovato la fiera, curata da Giada Pucci e Stefania Poddighe, apprezzabilissima nella sua capacità di mettere attivamente in dialogo, in uno stesso luogo, tra l’altro fortemente storicizzato, opere di epoche tra loro diversissime. Qui ho trovato geniale l’artista di quartiere e tutta l’operazione Opera viva di Alessandro Bulgini & co. Bello anche lo stand di Tazzetti con le immagini di Georges Rousse. Ma tra tutte le opere in mostra quella che più mi ha colpito è un quadro antico, piccolo, esposto nello stand di una galleria antiquaria di gran pregio. rappresentava una Maria Maddalena nel deserto. Una vasta landa, il cielo colore della sabbia, o quasi, e lì una figurina di donna. Un’opera piccola, essenziale, elegante e moderna nella visione. Il tema mistico del deserto esce dai racconti della Scrittura, evoca figure veterotestamentarie, se non mitiche. Non ricordo più il nome della galleria dove l’ho vista e me ne rammarico, perché vorrei approfondire. Sono rimasta rapita.




Dalla collina al Valentino il passo è breve, o quasi, e così ci spostiamo a Torino Esposizioni, padiglione tre (quello bellissimo progettato da Luigi Nervi) dove ha avuto luogo The Others. Giunta alla sua decima edizione e curata anche quest’anno da Lorenzo Bruni, la fiera ha contato 56 espositori internazionali tra gallerie, run-spaces e associazioni culturali, cui è da aggiungere la presenza dei più importanti festival torinesi: da Torino Fringe Festival a Graphic days, Share festival, Festival delle colline torinesi, Bellissimo e Torino Stratosferica. Non è mancata neanche una web tv dedicata, con più di 50 ospiti ed eventi vari.

A The Others la ricerca è più giovane e sperimentale, rispetto alle altre fiere, il clima è più rilassato e, va da sè, la chiacchiera (artistica!) con i galleristi e gli artisti piacevolissima e produttiva. Ho apprezzato naturalmente lo stand di Gagliardi & Domke, con i nuovi lavori di Aurore Valade, con cui ho tanto proficuamente collaborato in passato. Ma ho trovato elegante anche il lavoro fotografico di Carola Allemandi da Dr. fake, stimolanti le operazioni ambientaliste di Noemi Mirata da Die Mauer di Prato, e soprattutto degno di attenzione e decisamente promettente il lavoro di Havin Al-Sindy, che indaga tema della relazione e della comunicazione verbale e non per Mouches Volantes di Köln.

Alle tre fiere, che - per fortuna mia! - niente avevano di dantesco, si sono affiancati vari eventi temporanei e non. La mostra di Ontani e il nuovo allestimento alla Gam, le varie opening delle gallerie, Fondazione Merz, Rivoli, la super esposizione temporanea di Massimo de Carlo alla Villa Chiuminatto, dove tra l’altro c’era uno dei primissimi Cattelan, per non parlare dei vari eventi collaterali della fiera principale… insomma, le cose interessanti sono così tante che mi fermo e rimando a post futuri per scandagliarne almeno alcuni come meritano.


Il disegno di Botticelli per la Divina Commedia conservato alla Biblioteca Apostolica Vaticana


Ah, e sì, lo so, c’erano almeno altre due fiere: Ap/art alla Promotrice di Belle arti, sull’ antiquariato e non solo, e naturalmente Paratissima. Ma non si può fare tutto…. Ammetto che non sono riuscita a vederle. Ma ho letto che, intelligentemente, quest’anno Paratissima durerà qualche giorno in più e conto di rifarmi…