L’apparire unico di una lontananza. Giulio Paolini @Tucci Russo Chambres d’art

Giulio Paolini, Caduta libera
2021
Calco in gesso, riproduzione fotostatica lacerata, lastra di plexiglas, teca di plexiglas, base bianca
Dimensioni complessive cm 150 x 60 x 60

Foto © Luca Vianello


Dare ordine alla coscienza, riportare ordine, e farlo proprio mentre si crea un nuovo, creativo scompiglio. Questa è l’arte: dialettica infinita tra caos e armonia. 

La componente concettuale in Paolini è dominante, ma non bisogna fermarsi alle apparenze: è tutto uno scombinare, comporre e ricomporre, secondo tempi e spazi inaspettatamente ritmati è sempre imprevedibili.


Da Tucci Russo Chambres d’art a Torino è in corso una mostra di lavori del maestro Giulio Paolini. 



Qui (da lontano) - Shiraz
2021
Collage su carta
Cm 50 x 70
Con cornice cm 62,3 x 82,3 x 4


L’apparire unico di una lontananza. Questa era l’aura per Benjamin. Le opere di Paolini della serie Qui (da lontano) riecheggiano questo sentire: sono luoghi lontani, esotici, quelli che vediamo nelle immagini, architetture che abitano tempi e spazi infranti e sparsi in mille pezzetti tra passato, presente e futuro da venire.


C’è un'opera in cui la poesia si fa palpabile. S’intitola Caduta libera: vediamo che il cielo tocca il dito, non viceversa. Viene in mente una canzone di Ivano Fossati di diversi anni fa che certo tutti ricordano, La costruzione di un amore. Beh, se il cielo crollasse sopra una mano, probabilmente apparirebbe così. Ma l’opera, nella sua disarmante semplicità compositiva, dice una verità che è addirittura teologica: toccare il cielo con un dito si può solo se è il cielo a venirti incontro, più o meno rumorosamente. Non è questa la grazia di Dio?


Per info: www.tucci russo.com