Yoko e la forma dell'acqua


Yoko Ono negli anni sessanta, foto dal web



Water event è una performance, un’opera d’arte che nasce dalla collaborazione di più artisti e dal pensiero di Yoko Ono, l'artista che la firma. Fu realizzata la prima volta nel 1971 in occasione di una mostra all’Emerson Museum di Syracuse, NY, che portava il titolo già denso di riferimenti This is not here
La sua riedizione era in programma per settembre 2020 ed è attualmente in calendario, al momento, per il 31 gennaio del 2021 presso Calgary Contemporary, ad Alberta, in Canada. 

Già nel 1971 l'opera si realizzava così. Yoko Ono invitava alcuni artisti a realizzare un’opera ciascuno: doveva essere un’opera cava, in grado di contenere acqua. Una volta che le opere erano realizzate, l'artista interveniva personalmente, nel corso della performance, a riempire, appunto, con acqua, le strutture vuote. 

Così l’opera esposta, ogni opera, nella sua sostanza, prendeva vita grazie al suo intervento: nasceva dunque realmente da una collaborazione, da un fare che impegnava gli artisti reciprocamente nella composizione di uno stesso progetto. 

Al centro di tutto c'era l’acqua: l’elemento che dà la vita e a volte la toglie, il liquido per eccellenza, che non ha una sua forma a priori, ma che è capace di prendere le dimensioni di qualsiasi struttura. Più che flessibile, l'acqua difficilmente ha limiti che le possano essere imposti e non ci sono forme che non possa assumere. 

L’idea è attualissima. Soprattutto perché invita a riflettere su che cosa voglia dire collaborare con gli altri e porsi in dialogo con loro, mediando visioni del mondo tra loro differenti, ma dialogicamente connesse. 

L’arte stessa, a pensarci, non esiste da sola, di per sé stessa, ma sempre soltanto quando incontra gli occhi, la lettura e l’interpretazione, anche (e forse diremmo soprattutto) emozionale di qualcuno che la fruisce. 

Possiamo pensare un modo di stare al mondo che ponga a suo fondamento questo porsi in dialogo essenziale? Non è questo, ciò di cui oggi, in qualsiasi parte del mondo, avvertiamo principalmente il bisogno? La domanda resta aperta, come è giusto che sia. Ma proprio così testimonia la sua verità. 

Ma pensare al processo da cui nasce Water event che cosa ci suggerisce? Che cos’ha da dirci? C’è un modo in cui possiamo ripensare i rapporti tra le persone, quelli che costituiscono il tessuto sociale in cui viviamo e ci muoviamo, alla luce dei suggerimenti che vengono da questo lavoro? 

Qui si gioca qualcosa di fondamentale. Ci sono domande a cui dobbiamo rispondere. Questioni che richiedono che ci lasciamo toccare da quanto accade intorno a noi. Questo sembra dirci il lavoro di Yoko Ono, e degli artisti che con lei hanno collaborato alla realizzazione del progetto: non c’è nulla che noi possiamo creare che non acquisti il proprio senso nel rapporto con gli altri. Fosse questo altro una persona, un’opera d’arte, una canzone o una poesia. O l'Altro, con la A maiuscola. 

La performance di Yoko Ono del 1971 vide intervenire con le loro opere ben 120 artisti tra cui Andy Warhol, Alison Knowles, Sara Seagull, Takahiko Iimura e Richard Hamilton. 
Oggi, gli artisti invitati per l’evento presso Contemporary Calgary sono: Judy Anderson, seth cardinal dodginghorse, Faye Heavyshield, Kablusiak, Jessie Ray Short e Adrian Stimson. 

Ma Water event è stato proposto di recente anche in altre occasioni. Con questo video, per esempio, Yoko Ono invitava gli artisti tedeschi a partecipare all'edizione per il museo di Leipzig del 2019. 
Posto questo video per dare un'idea della performance e del processo attraverso cui è realizzata.






La mostra di Yoko Ono da Contemporary Calgary comprende poi, oltre alla performance di cui qui avete letto altre opere più o meno note e storicizzate, non ultime quelle realizzate insieme a John Lennon (Bed in e War is over! compresi). È in parte visitabile online sul sito della galleria, che trovate indicato al fondo di questo post.

Ovvio che vedere queste cose online non è come viverle in prima persona, ma qui il web ci dona davvero una grande opportunità!



Il link a cui guardare tutto è questo qui: Contemporary Calgary