Installation view. Hokusai, Hiroshige, Hasui. Viaggio nel Giappone che cambia. PH Davide Bozzalla
courtesy @ Museum of fine arts, Boston
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Venerdì 19
ottobre 2019 alla Pinacoteca Agnelli si è inaugurata una mostra dedicata ai maestri
giapponesi Hokusai (1760 – 1849), Hiroshige (1797 – 1858) e Hasui (1883 –
1957).
Trovate il
tempo per visitare questa mostra, ne vale davvero la pena.
È interessante
per gli storici dell’arte, che conoscono l’influenza delle stampe giapponesi sull'arte occidentale di fine Ottocento. È per chi ama, ovviamente, il Giappone
e la sua cultura. Ma è anche per chi studia la storia e la filosofia, non solo
occidentale.
E poi, è una
mostra che non può non piacere a chi ama i Manga, i film di Myiazaki e dello
Studio Ghibli e la loro poesia semplice e profonda. Insomma, tanto vale ammetterlo... guardi l’onda di Hokusai
ed è subito Ponyo sulla scogliera!
Infatti, quelle
in mostra sono stampe dalla qualità poetica sottile, delicatissima, elegante. I
disegni, dai tratti leggeri e precisi, dai colori ben dosati, ritraggono
soggetti della vita quotidiana del Giappone di un tempo.
Ma, al
contempo, sono soggetti densi di un sapere profondo, ricchi di una visione del mondo permeata di
filosofia zen e pensiero orientale. Perciò queste stampe richiedono di essere
guardate con calma attenzione, in modo non superficiale.
Mi ha colpito
l’idea di natura e di storia che queste stampe, come è stato in parte
illustrato dalle curatrici nel corso della presentazione, raccontano. Mi hanno fatto venire in mente qualcosa
tra il Deus sive Natura di Spinoza e una visione della storia che con la natura
fa i conti.
Perché è una natura,
quella giapponese, da sempre tutt'altro che semplice: è fatta di terremoti, inondazioni, grande
bellezza, ma anche distruzione. E poi rinascita. Per i giapponesi la natura non è mite,
anzi: non perdona, ma distrugge, è qualcosa da cui bisogna ricreare sempre.
Così la
storia.
Installation view. Hokusai, Hiroshige, Hasui. Viaggio nel Giappone che cambia. PH Davide Bozzalla
courtesy @ Museum of fine arts, Boston
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Se in Occidente
la storia è concepita come una linea che procede in avanti, in linea retta,
secondo le magnifiche sorti e progressive, in Oriente la storia, come la
natura, è qualcosa che va e viene. Qui il tempo procede secondo mutamenti
radicali, ritorni, cose che si creano e si cancellano, ininterrottamente, come
i disegni di un mandala.
Come la
natura di quei luoghi, allora, la storia, il tempo, fa suo il ritmo di un
racconto che non conosce strutture fisse, ma si reinventa di volta in volta, secondo
una spiritualità così profonda da divenire infine capace di godersi il silenzio della sintesi e del vuoto.
Installation view. Hokusai, Hiroshige, Hasui. Viaggio nel Giappone che cambia. PH Davide Bozzalla
courtesy @ Museum of fine arts, Boston
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La mostra,
curata da Rossella Menegazzo e Sarah Thompson, si avvale di stampe provenienti
dal Museum of Fine Arts di Boston. L’allestimento è stato invece affidato alla
curatela dell’architetto Marco Palmieri.
Con questo evento espositivo la Pinacoteca Agnelli, pur non perdendo la propria naturale vocazione
al tema del collezionismo e della sua storia, dà inizio a una nuova serie di
programmazioni, più aperte a un pubblico vasto, anche di semplici art-enthousiast
e art-lovers.
Sappiamo che
le stampe giapponesi appassionarono e influenzarono molti artisti occidentali, da Van Gogh agli impressionisti. Eppure, questi disegni erano concepiti per
un pubblico molto vasto, non necessariamente d’élite o particolarmente colto.
Si racconta,
addirittura, che le prime stampe arrivarono in Occidente come carta da pacco,
riciclata, per colpire al cuore però, artisti di grandissimo calibro, che poi hanno fatto la storia.
Per dar via al
nuovo corso espositivo della Pinacoteca, la scelta di queste opere non poteva
dunque essere migliore.