È tutto carte da decifrare. Yarisal & Kublitz @Quartz Torino




Yarisal & KUblitz, Everybody knows, 2019

Custom made playing cards, velvet, wood frame, 60x50x4 cm, serie of six
Installation view, courtesy @the artists & Quartz Studio
Ph. Beppe Giardino




L’amore è tutto carte da decifrare, cantava Ivano Fossati. Per Yarisal & Kublitz da decifrare invece è il mondo della politica e della comunicazione, ma lo strumento per farlo è lo stesso: le carte.
Ovviamente si tratta di un gioco ironico. Leggere i tarocchi vuol dire affidarsi al caso, a forze imprevedibili, e soprattutto irrazionali. Usare le carte per comprendere le parole dei politici è come dire che il mondo della politica oggi funziona come un metodo divinatorio e un po’ cialtrone. Proprio come gli oracoli, la politica fa più proclami che giudizi argomentati e, rinunciando alla dialettica, preferisce mietere facili consensi cogliendo a piene mani da stereotipi e luoghi comuni.

La mostra di Yarisal & Kublitz in corso da Quartz, di Francesca Referza, è un’indagine sui confini della comunicazione e della politica e il modo in cui le due cose si influenzano vicendevolmente.
Dal punto di vista politico i due artisti non esitano a prendere parte e si schierano dichiaratamente contro Trump.




Yarisal & KUblitz, Everybody knows, 2019
Custom made playing cards, velvet, wood frame, 60x50x4 cm, serie of six
Installation view, courtesy @the artists & Quartz Studio
Ph. Beppe Giardino



La riflessione è la seguente: le parole pronunciate dai politici funzionano come slogan che catalizzano l’attenzione e le emozioni superficiali della gente comune. Le loro affermazioni necessiterebbero di un’analisi, che però è possibile solo se abbiamo un pensiero critico.
Ai social e ai media in generale, invece, è attribuito un ruolo quasi oracolare.

Pensiamoci. A volte, per essere certi che qualcosa sia effettivamente accaduto, ci basta averlo letto on line. Se poi la notizia è rimbalzata su due o tre - o tremila - profili di influencer, allora è percepita come vera. La componente irrazionale e a-scientifica dell’informazione impera.

Perciò i due artisti usano, ironicamente, la metafora dei tarocchi per illustrare alcuni statement espressi da Trump e poi rivelatisi non veri.



Yarisal & KUblitz, Everybody knows, 2019
Installation view, courtesy @the artists & Quartz Studio
Ph. Beppe Giardino



Ogni opera espone alcune carte. Sono sempre tre: the lie (la bugia), the fact (il fatto), the vision (la visione). La prima carta riporta un’affermazione che è stata pronunciata. La seconda riconduce al fatto reale e verificato, che è spesso in contraddizione con la prima affermazione. L’ultima sezione è quella colta, più profonda. Qui entra in gioco quella che gli americani chiamano “the bigger picture”: è l’interpretazione, la valutazione delle conseguenze, la riflessione filosofica o sociologica sul tema in oggetto.

Il lavoro è certo ironico, ma non solo. Infine, Yarisal & Kublitz suggeriscono un ottimo metodo di verifica e analisi delle informazioni, che potremmo riassumere come segue: leggere, verificare, confrontare e meditare. Così si sviluppa il pensiero critico.



Per info sulla mostra: www.quartzstudio.net