Giuliana Ponti, installation view della mostra da Opere Scelte, Torino courtesy @ l'artista e la Galleria |
Che cos'è la terra? La terra in Occidente è uno dei quattro
elementi fondamentali, insieme a fuoco, acqua e aria. Tradizionalmente associata
al femminile per le sue qualità accoglienti e insieme profondamente
trasformative, la terra è anche uno dei cinque elementi della medicina cinese.
Dal punto di vista scientifico, la terra è uno dei poli dell’elettricità,
dove l’elettricità si scarica, propagandosi di elemento in elemento e generando
energia. Perciò evocare l’immagine della terra è evocare l’idea di essere
fondati, ancorati al terreno.
Terra è anche sinonimo di patria, di casa. La terra che è “mia”
è la terra in cui sento di avere le mie proprie radici, culturali o spirituali
che siano. È elemento femminile, ma non solo. Gaston Bachelard, nelle sue rêverie
sugli elementi della natura ne esalta la natura addirittura “virile”, in
opposizione ai regni dell’acqua e dell’aria. La terra è per lui il regno della
volontà, dell’agire intenzionale e diretto.
Ma la terra è soprattutto, secondo la tradizione più diffusa,
l’elemento della Grande Madre. Se giochiamo con la terra ci sporchiamo le mani,
letteralmente, e sempre letteralmente, diamo forma a cose, realtà, natura.
La terra è solitamente associata ad un elemento
pesante. È lei l’ancora che ci permette di sostare, che ci accoglie e protegge.
Eppure, la terra può anche farsi leggera, o lieve, come si dice a chi il mondo
lo lascia. Questo poiché la terra è al crocevia tra vita e morte, tesa tra lasciar
andare e lasciar crescere: vita e natura.
Ma più di tutto, a primavera appena iniziata, come ora, la
terra è il luogo dove la fioritura accade. Dove le piante allungano le proprie
radici, traendone nutrimento. «Creare
arte con la terra (…), è come piantare un seme» dice Giuliana Ponti nel
testo critico/poetico che accompagna la sua personale, inaugurata pochi giorni
fa da Opere Scelte, a Torino.
Giuliana Ponti, installation view della mostra da Opere Scelte, Torinocourtesy @ l'artista e la Galleria |
La terra per Giuliana Ponti è materia da cui l’arte nasce,
si forma, e, con le mani dell’artista, dà forma a sassi colorati e
leggerissimi, forgiati con cura in argilla e sabbia.
L’opera d’arte qui si lascia toccare, sollevare con le mani.
Se seguiamo l’invito e proviamo a prendere in mano uno di questi grossi sassi
rotondi, con sorpresa non avvertiamo alcun peso che spinga verso il basso. La
sensazione è quella di una gradevole leggerezza. Quelle di Giuliana Ponti sono
pietre come uova, che si lasciano prendere e alzare.
Alle pietre leggere si affiancano, in mostra, alcuni
acquarelli di paesaggi, ricordi di viaggi, esperienze gioiose a contatto con la
natura.
Protagonista di tutto è sempre lei: la terra.
La terra che è lieve per il seme che sboccia, che spinge le
proprie braccia verso l’alto, per alzarsi alla luce del sole.
Perché la terra ha una memoria, conserva il ricordo dei
momenti felici e delle lotte antiche, nasconde e custodisce insieme l'eredità dell’epoca selvaggia, che ancora portiamo dentro di noi.