Il giardino del contemporaneo @Gam Torino







Allestimento della Gam - ph. Paolo Robino


Avete presente come fanno i giardinieri, quando scelgono le piante da coltivare l’una accanto all'altra, nel loro giardino? Le scelgono con cura, ognuna secondo le proprie caratteristiche, di modo che le radici di una pianta non impediscano a quelle della vicina il nutrimento della terra, e che le fronde di questa permettano all'altra di ricevere la luce del sole.
Il nuovo allestimento della sezione dedicata al contemporaneo della Gam di Torino sembra fatto con questo spirito di cura e attenzione, a cui va aggiunto una profonda consapevolezza storico-artistica. Merito della curatrice, Elena Volpato.



Luciano Fabro, Attaccapanni (di Napoli), 1976-1977
Bronzo, tela di lino, pittura acrilica, filo in cotone
Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT/già Collezione Margherita Stein

                                                                  

Curare un allestimento non è mai semplice. Così come le piante non devono rubarsi l’aria, l’acqua, o la terra e il calore, così le opere d’arte devono poter convivere senza soffocarsi, anzi alimentandosi reciprocamente, in un crescendo di energia.
Così, qui, dove gli Attaccapanni di Napoli di Fabro sono pieghe sontuose, generatrici insieme di forza e leggerezza, respiro e movimento, i campanacci di Mainolfi dominano la scena centrale, scandendo lo spazio con piacevole ritmo e potenza.
Se la casa di Valentini dà il senso del privato, dello spazio interiore, la tela filosofica di Parmiggiani beh… è un vero invito a nozze per questo blog, per le riflessioni che suscita, tela filosofica - e, verrebbe da dire, filosofale, se è vero che l’artista è anche un po’ filosofo e alchimista.
Il respiro dell’essere di Mattiacci, che scandisce tutta la scena a livello auditivo, poi, è perfetta presenza in questo contesto. L'opera totemica di Ontani si affianca agli storici lavori di Salvo e Paolini. E molte altre sono le opere in mostra, tutte davvero intense.



Allestimento della Gam - ph. Paolo Robino

I torinesi lo sanno. La Gam è dotata di una splendida collezione per quanto riguarda il contemporaneo. E tuttavia, però, contestualmente, le opere di arte contemporanea non sono state fino ad ora granché valorizzate, se non altro nell'esposizione permanente del museo.
Questo nuovo allestimento rappresenta perciò un’ottima notizia.
Pittura, spazio, scultura – questo il titolo dell’allestimento - raccoglie infatti, come abbiamo visto, alcune tra le opere più interessanti della collezione. Tutti lavori di artisti italiani, coprendo il periodo che va dagli anni Sessanta agli anni Ottanta. Ma la collezione della Gam è talmente ricca che sono previsti avvicendamenti biennali, di volta in volta con nuovi allestimenti.


Allestimento della Gam - ph. Paolo Robino


A parte il piacere di vedere valorizzate opere di artisti italiani contemporanei, da Ontani a Mainolfi, passando per Parmiggiani e Paolini, Marisa Merz e Boetti solo per fare alcuni dei nomi presenti, il percorso espositivo è un vero piacere per gli occhi e uno stimolo per la mente.
Come commentare, dunque, l’operazione? Di certo si tratta di una salutare presa di coscienza di quale e di che valore sia il ricco patrimonio storico, artistico e di pensiero del museo. Un contare le proprie forze, scoprendo, con piacevole sorpresa, che sono molte e significative.




Allestimento della Gam - ph. Paolo Robino

Tutto questo porta interessanti conseguenze. Lo slittamento dell’attenzione verso il contemporaneo, è anche un rendersi conto che quella che era la fine della modernità trent'anni fa è ora già, a sua volta, tradizione. Radice culturale da cui trarre nutrimento, e giovamento, per l'arte di là da venire.




Per info sulla mostra: www.gamtorino.it