courtesy @Phos Centro Fotografia Torino e l'artista |
C’era
una canzone di Francesco De Gregori, di qualche anno fa, che aveva per
protagonista Buffalo Bill e che mi è sempre piaciuta molto. Mi è venuta in
mente visitando la mostra Like a Bird di Johanna-Maria Fritz, in corso da da Phos, a Torino.
«Tra
il bufalo e la locomotiva – diceva Francesco De Gregori in quella canzone – la differenza
salta agli occhi. La locomotiva ha la strada segnata, il bufalo può scartare di
lato e cadere.»
Sembra
una sciocchezza? Non è così.
courtesy @Phos Centro Fotografia Torino e l'artista |
L’immaginario
legato al mondo del circo è, di certo, uno dei più poetici. Sarà il loro essere
– per lo meno, appunto, nel nostro immaginario – girovaghi e artisti di strada,
ma il giocoliere, il clown, il trapezista e l’illusionista sono figure sempre
pervase, a modo loro, di una particolare magia che profuma di libertà e fantasia.
La
sensazione è tanto più forte, pensando a figure di questo tipo immerse in
paesaggi inconsueti. Come certi Paesi di un Medioriente moderno, ma dal sapore
antico, in cui lo spirito magico e misterioso si fa più intenso e la libertà,
purtroppo, a causa delle guerre o delle repressioni, più difficile e ardua a
conquistarsi e esercitarsi.
Le
fotografie di Johanna-Maria Fritz (tedesca classe 1994) esposte da Phos, rendono
conto proprio di questo particolare universo. Lo esprimono con dolcezza, in
immagini dalle tinte delicate, dove i vasti orizzonti incorniciano le azioni di
personaggi singolari, in pose volutamente eccentriche, come da spettacolo.
Il
progetto è valso meritatamente all’autrice il primo premio de Il Reportage
Photojournalism Award 2018.
In
queste figure di circensi alle prese con le loro prodezze, vediamo un mondo per
noi lontano e profumato di oriente, di viaggi e paesaggi lontani. Ma chissà, forse,
in quei guitti fantasiosi riconosciamo anche un po’ i nostri stessi, goffi,
tentativi (o, meglio, spesso inconfessati desideri), di vivere una vita meno
formale, meno aderente agli standard consueti e più profondamente libera?
courtesy @Phos Centro Fotografia Torino e l'artista |
La
canzone di De Gregori, nella sua semplicità, è di una verità e bellezza
lancinante. Mi viene sempre in mente quando penso al sentimento, anche tragico e
irriverente, di libertà tipico dei personaggi degli spettacoli circensi
girovaghi, cui si lega sempre un certo senso di pericolo e di intensa precarietà.
Mi è venuta in mente guardando queste foto.
Perché
quei personaggi alludono a qualcosa che abbiamo dentro, forse molti (o alcuni)
di noi. Gente che lascia perdere la strada segnata, ma ci prova e accetta il
rischio, anche, di cadere.
Perché sa che solo così facendo potrà cogliere, dalla vita che gli è toccata in sorte, ogni più piccola goccia di bellezza.
Perché sa che solo così facendo potrà cogliere, dalla vita che gli è toccata in sorte, ogni più piccola goccia di bellezza.
La mostra è organizzata da Phos in collaborazione con Il Reportage ed è visitabile da Phos, in Via Vico 1 a Torino, fino al prossimo 1 febbraio.
Per info: www.phosfotografia.com