Patrick Tuttofuoco - courtesy @ArtCityLab e l'artista |
Con gli occhi vediamo e ci orientiamo nel mondo. Con gli
occhi vediamo i colori, le forme, e ci disponiamo a vivere in quel mondo che è
prima di tutto il territorio che ci circonda, che frequentiamo e abitiamo, in
modo variamente attento o distratto, quotidianamente: la nostra città. Ma che cosa permette di vedere,
e dunque di abitare la città?
I curatori di ArtCityLab, associazione culturale milanese
nata nel 2016, che opera nel contesto dei rapporti tra arte, territorio e
cittadinanza, cercando di incoraggiare il dialogo tra le varie realtà, hanno
individuato il medium attraverso cui vediamo/abitiamo il territorio nella luce.
Da qui
nasce #Citylesson: Map the light un’esperienza
sul territorio che ha a che fare, appunto, con la luce e l’arte contemporanea,
ovviamente.
Coloro che vi prendono parte, sono infatti accompagnati lungo un vero e proprio percorso per la città, misurandosi con una
serie di esperienze artistiche pensate su misura per loro.
Dan Flavin, Chiesa Rossa, Milano - courtesy @ArtCityLab |
Così, tra una breve introduzione teorica e un workshop per bambini
sul tema della light art, il percorso si articolerà in varie tappe, per la
durata di alcuni giorni.
Si passerà dagli interventi di arte pubblica di
Milano per toccare poi luoghi cult della light art nel capoluogo lombardo, tra cui la Chiesa Rossa di Dan Flavin, Neon di Lucio Fontana al Museo
del ‘900, fino alle opere di Patrick Tuttofuoco, Vedovamazzei e l'installazione Loved Space di Massimo Uberti (di cui ho parlato a questo link).
Per informazioni sul progetto: