foto dal film scaricata dal web |
Così ogni anno, a dicembre, non posso mancare il mio appuntamento al cinema con Woody, per nessuna ragione al mondo. E non sono mai delusa.
Wonder Wheel è l'ennesimo capolavoro, niente da dire. Ricco di spunti e citazioni letterarie e cinematografiche (anche autocitazioni: come non ricordare l'immagine fantastica dell'infanzia trascorsa a Brooklin in una casa proprio sotto le montagne russe di un lunapark del mitico Annie Hall?), Wonder Wheel offre una visione amara, ma poetica e intensa delle vicende umane.
Torna il tema della colpa, come in Match Point e Crimini e Misfatti, per citare i più noti; dell'essere fasulli e disperati, come in Blue Jasmine.
Come pochi al mondo, persino come poche donne,Woody sa descrivere in profondità l'animo femminile, nelle sue debolezze e nei suoi punti di forza (lui dice che il merito di questo suo dono è tutto di Diane Keaton e io sono ben felice di crederci, perché adoro anche lei!).
locandida del film scaricata dal web |
Il film è bello, intenso, tragico. Su tutto spiccano l'interpretazione di Kate Winslet, fantastica grande attrice (in alcuni punti è così brava da oscurare tutto il resto. Sembra ci sia solo lei!) e la fotografia di Vittorio Storaro (a me è venuto subito in mente Gursky). Lo hanno detto in tanti e mi ci metto anch'io: Winslet e Storaro da Oscar.
Due cose apparentemente non centrali nel film su cui io stessa voglio ancora riflettere, perché credo che nascondano cose interessanti.
Il bagnino aspirante commediografo dice che nel suo racconto ci sono elementi poetici, metafore... e io ho provato a trovarne alcune. La figura del bambino che accende fuochi a sproposito (come le passioni incontrollate, fuori misura e che non hanno mai ragione, parafrasando quella vecchia canzone?) secondo me è una, per esempio. E l'idea del bagnino stesso, colui che vede tutto dall'alto, come da un punto di vista privilegiato e salva coloro che stanno annegando... e infatti "salvami!" gli dice spesso Ginny (però lui non lo fa...). Beh... un commediografo, o un romanziere, alla fine non è un po' come lui?
Due cose apparentemente non centrali nel film su cui io stessa voglio ancora riflettere, perché credo che nascondano cose interessanti.
Il bagnino aspirante commediografo dice che nel suo racconto ci sono elementi poetici, metafore... e io ho provato a trovarne alcune. La figura del bambino che accende fuochi a sproposito (come le passioni incontrollate, fuori misura e che non hanno mai ragione, parafrasando quella vecchia canzone?) secondo me è una, per esempio. E l'idea del bagnino stesso, colui che vede tutto dall'alto, come da un punto di vista privilegiato e salva coloro che stanno annegando... e infatti "salvami!" gli dice spesso Ginny (però lui non lo fa...). Beh... un commediografo, o un romanziere, alla fine non è un po' come lui?
Insomma, non è obbligatorio passare le feste natalizie a comprare cose, fare cene e pranzi iperglicemici con persone che non sopportiamo e fare la coda per vedere film cretini. Ritagliatevi il tempo per fare un salto al cinema e guardatevi questo film, ne vale la pena.