All art has been contemporary. Sì, però... (sulle novità, si fa per dire, al Castello di Rivoli)

Maurizio Nannucci,
All Art Has Been Contemporary,
1999/2000, neon lights - foto scaricata dal web - courtesy @l'artista

La notizia dell'acquisizione della prestigiosa e ricchissima collezione Cerruti da parte del Castello di Rivoli è rimbalzata un po' ovunque sul web. Ne hanno già parlato tutti e non sto a dilungarmici anch'io.
Chiaro che è un'ottima notizia... però... personalmente ci metto un però...

La prendo alla lontana. Quando ero al liceo e poi ai primi anni di Università (filosofia) mi piaceva tantissimo andare al Castello di Rivoli. Era il periodo tra gli anni ottanta e novanta e io ci portavo chiunque venisse a trovarmi da fuori Torino, tanto che i miei mi prendevano in giro. Stavo sempre là! 
Ma io andavo letteralmente intllettualmente in sollucchero per la collezione. Soprattutto mi sdilinquivo per l'abbinamento tra arte contemporanea, arte povera in grandissima parte, come si sa, e l'architettura barocca della struttura. 
Studiavo il postmoderno, in quegli anni scoprivo tante cose nuove e mi emozionavo come mai prima.
Poi, anni dopo, all'affacciarsi del nuovo millennio, a Rivoli ci ho visto cose tipo Form Follow Fiction di Jeffrey Deitch, e prima, ancora nel 1992, Post human e mille altre meraviglie. Ci andavo sì, eccome, al Castello di Rivoli, e ci portavo tutti. 
Ci andavo perché avevo la sensazione che là, anche là, succedevano le cose... Tutto era contemporaneo, attuale, attualissimo e sempre in quella cornice barocca così sabauda... Già solo per questa cosa la mia passione artistica e quella filosofica facevano una specie di cortocircuito positivo e io mi appassionavo a tutto.
Poi è passato il tempo, tante cose sono accadute, nella vita personale, nel lavoro, nella vita collettiva della città, dell'arte in generale.
Ora, a Rivoli, il neonato polo museale conta opere che vanno dal Medioevo a Paul Klee, De Chirico e altri nomi immensi dell'arte di sempre. La cosa è bella, chiaro.Certo che mi piace, va vista.

Ma lo spirito, quanto è diverso? Che cosa è cambiato? 
L'iniziativa è lodevole, non c'è dubbio, ma... 

Non sarà diventato tutto un po' più conservatore, e prevedibile?

Ricordate l'arcinota installazione luminosa di Maurizio Nannucci? Tutta l'arte è stata contemporanea, sì... però...


(ps. l'opera nella foto è esemplificativa del testo e non fa parte della collezione di cui si parla della quale l'ufficio stampa non ha inviato alcuna foto. Le immagini sarebbero scaricabili dal sito, ma, per lo meno oggi, il sito non funziona. Sarà il tempo, caldo, o i tempi, a seconda)