Bruno Ponte Corvo/Pierluigi Pusole, 2016 (immagine tratta dal comunicato stampa ufficiale dell'evento) |
Le mostre più belle sono quelle in cui davvero si riesce a
mettere qualcosa in dialogo con qualcos’altro. Almeno secondo me. È questo il
caso della piccola, ma molto interessante mostra di Pierluigi Pusole, alias
Bruno Ponte Corvo, che espone in una saletta al piano nobile di Palazzo Madama
a Torino una serie di disegni fatti a biro fianco a fianco a alcune incisioni d’epoca.
I disegni di Bruno Ponte Corvo sono del tutto visionari e
fantastici, proprio come lo è il loro autore. Là dentro si vede la città di
Torino, certo, i suoi monumenti e i suoi palazzi più noti. Ma il tutto è
filtrato da una surreale presenza acquatica. Il mare spunta ovunque, o meglio l’acqua.
Un’acqua che invade, che a volte si lascia incanalare, che
scorre sotto, sopra, tutto intorno la città, quasi fosse la sua linfa
misteriosa che la tiene in vita.
La cosa più interessante è il dialogo con le opere antiche,
appunto. Il fatto che quasi si rischia di confondere i lavori nuovi con quelli
di altre epoche. E questo non tanto o non solo per la costruzione delle
immagini, per le inquadrature e per il piglio del tratto con cui il disegnatore
procede, ma per lo spirito del progetto stesso, che per essenza si ispira a Piranesi e si vede, perché è molto
barocco.
Dico barocco rifacendomi a certe letture (Benjamin, Deleuze).
Perché dentro il progetto si sente la
fantasia che scorre, così come l’acqua abbondante di un mare che non c’è, e si
sente la ragione che cerca di darle un ordine armonico, una quadratura, un
centro attorno a cui possa organizzarsi. Piega su piega, come diceva Deleuze,
fino a dare vita a un caosmo – che ha
in sé le caratteristiche di due momenti tra loro antitetici: il caos, il
disordine primordiale e intenso, e il cosmo, armonico e ordinato. Sarà perché
sto scrivendo un libro sulla città di Torino che è pieno di visioni surreali,
sarà perché questo modo di vedere il mondo mi è sempre piaciuto
particolarmente, ma ho trovato il progetto davvero affascinante.
Oltre alla mostra, le opere sono state inoltre raccolte in un
bel libro con progetto grafico a cura di di Irene Triches e riproduzioni fotografiche
di Cristina Leoncini, edito da Kim Williams Books. E la mostra, realizzata in
collaborazione con alcune tra le maggiori librerie antiquarie di Torino,
rientra negli eventi del Salone Off, legati alla trentesima edizione del Salone
del Libro, ma proseguirà ben oltre la data di chiusura del salone. Sarà infatti
possibile visitarla fino al prossimo 26 giugno. Fateci un salto, merita.