La notizia è di qualche giorno fa. La vincitrice del TurnerPrize 2016 è la britannica Helen Marten, classe 1985 e con una già folgorante
carriera alle spalle. È reduce da due Biennali di Venezia (2013 e 2015),
vincitrice di premi, mostre in location prestigiose (la Serpentine Gallery di
Londra per dirne una) e altri riconoscimenti in tutto il mondo. In Italia, la rappresenta T293.
parte dell'opera di Helen Marten esposta alla Tate, foto scaricata dal web |
Helen Marten, 2016 - foto scaricata dal web (Helen Marten’s Turner Prize exhibition. Photograph: Martin Godwin for the Guardian) |
Trovo la cosa molto affascinante… prendere un oggetto, metterlo in relazione con un altro che apparentemente non ha nulla in comune con questo, dare vita a una nuova forma… il procedimento è avvincente, ha qualcosa del meccanismo del rebus, o, meglio ancora del sogno.
Helen Marten, foto scaricata dal web |
Ogni cosa si decontestualizza dal contesto originario, e si ricontestualizza in altro modo, in altra area semantica, tutto assume senso, forma, ma in modo inatteso, intuitivo, non rigidamente determinato. Mi piace molto.