Allora & Calzadilla, The Great Silence, 2016
still frame, courtesy of the artists
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Nel bel
mezzo della grande abbuffata di arte contemporanea che ormai tradizionalmente
impegna la prima settimana di novembre a Torino, si è inaugurata da Quartz
Studio di Francesca Referza una vera e propria mostra-gioiellino, piccola ma
molto intrigante, da non perdere assolutamente.
Si tratta di
un progetto video di Jennifer Allora (USA, 1974) e Guillermo Calzadilla (Cuba,
1971), prestigioso duo di visual artists entrambi residenti a Porto Rico,
reduci da mostre in sedi di altissimo livello in tutto il mondo, tra cui la
Biennale di Venezia e molte altre parimenti note.
Il progetto,
realizzato in collaborazione con lo scrittore di fantascienza Ted Chiang, porta
il titolo The Great Silence ed è
stato esposto per la prima volta nel 2014 al Museum of Arts di Philadelphia.
Originariamente pensato per essere proiettato su tre schermi differenti, il
video è stato qui riadattato per un’unica proiezione in cui si alternano
ritmicamente visioni differenti di un unico racconto.
Dapprima il
nostro occhio si posa sulla struttura imponente di un radiotelescopio di grandi
dimensioni, che vediamo puntare i propri radar nell’universo, alla ricerca di
vita intelligente con cui l’essere umano possa comunicare. Si tratta del
radiotelescopio più grande del mondo, che si trova ad Esperanza, Porto Rico.
A queste
immagini, si alternano quelle completamente diverse, calde e accoglienti, di un
sito naturalistico che pare un brandello di foresta. È l’Osservatorio di
Arecibo, un’area verde incontaminata dove sopravvivono gli ultimi esemplari di
una specie di pappagalli selvatici in via di estinzione.
Il terzo
livello narrativo, infine, è costituito dalle parole che accompagnano le
immagini scorrendo in basso, come sottotitoli. Sono le parole di Ted Chiang, autore
per questo lavoro di un racconto dai toni fiabeschi, che vede protagonista un
pappagallo capace di osservare gli umani e i loro comportamenti, forse
comprendendoli molto più in profondità di quanto essi non sospettino.
Il grande
silenzio cui si allude nel titolo dell’opera è dunque quello del mondo animale,
qui rappresentato dal pappagallo, che rinuncia a comunicare apertamente con
l’essere umano, poiché conscio dell’impossibilità, da parte dell’umanità, di
comprendere a fondo il mondo innocente, istintuale e puro della natura. Al
contempo però il silenzio siderale è quello ripetuto per mezzo del
radiotelescopio e che viene dallo spazio.
Si crea così
una tensione, insieme un’analogia ed un immenso divario tra quel grande
orecchio metallico puntato verso lo spazio infinito, alla ricerca di un minimo
segnale di vita, e l’occhio dell’animale che scruta, vicinissimo ma mai
realmente visto, l’animo dell’uomo, e lo abbraccia con una tenerezza saggia e
discreta, certo inaspettata.
Il movimento
è duplice, speculare. Lo sguardo dell’animale, silenzioso e attento, osserva
l’essere umano così come fanno le stelle dalla loro distanza siderale. Una
distanza è specchio dell’altra, ad un silenzio, se ne contrappone un altro.
Eppure il risultato non è un sentimento di vuoto, ma al contrario, una sorta di
dilatazione piena di pace dello spazio e, per conseguenza, del tempo.
Allora & Calzadilla, The Great Silence, 2016
still frame, courtesy of the artists- foto di Beppe Giardino
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È possibile dare una lettura psicanalitica del racconto, identificando nella tensione concettuale tra tecnologia sofisticata che si rivolge all’universo infinito e mondo naturale, la stessa tensione che si produce nella psiche umana tra l’operare attivo e lucido della ragione e le forze istintuali, insieme pure e misteriose, che si agitano nell’inconscio? Probabilmente questa è una delle possibili interpretazioni, ma non certo l’unica. Come tutti i racconti autenticamente poetici, questo di Allora e Calzadilla si presta a moltepilici letture, restando tuttavia ad esse sempre meravigliosamente irriducibile.
Per provare
a darne una propria interpretazione non resta che prendere appuntamento e
visitare la mostra.
L’unico
rischio è che poi, tornando a casa, questo squarcio di visione poetica continui
a farci compagnia quando meno ce lo aspettiamo. Magari quando volgeremo gli
occhi al cielo sopra le nostre teste, verso il cielo, o quando incroceremo lo
sguardo silenzioso ma non muto dei nostri animali domestici, siano essi
volatili o felini. Allora potremmo trovarci a pensare che forse “il grande
silenzio” davvero fa parte delle nostre vite: come una poesia latente e
discreta, ma presente, gioiosa e soprattutto viva.
ALLORA & CALZADILLA (in collaboration with Ted Chiang)
The Great Silence
QUARTZ
STUDIO
via Giulia
di Barolo 18/D
10124 Torino
tel +39 338
4290085
fax +39 011
8264640
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Fino al 7
gennaio 2017 – visite su appuntamento