Magie e anacronismi. Le porcellane e la sfida dei The Bounty Killart a Palazzo Madama

The Bounty Killart, Game of Trone, 2016 - Courtesy gli artisti
Nella Sala Ceramiche di Palazzo Madama, a Torino, a fine ottobre si è inaugurata una mostra dedicata alla porcellana. L'esposizione, affidata alla curatela di Cristina Maritano, conservatore di Palazzo Madama, in collaborazione con Lorenzo Mariano Gallo e Annalaura Pistarino del Museo di Scienze Naturali, offre un meraviglioso excursus su alcuni preziosi pezzi che arricchiscono le collezioni di entrambi i musei. 

Dal Museo di Scienze Naurali, courtesy Palazzo Madama Torino

L’evento fa parte di una serie di mostre svoltesi in diversi musei tra il Piemonte e la Liguria dal titolo Terra!, a tracciare un percorso attraverso alcuni tra i maggiori esempi di questa magica arte.


Manifattura medicea, 1570 ca - courtesy Palazzo Madama Torino
In mostra sono infatti esposti pezzi di gran pregio, con l’intento, riuscitissimo, di mettere in luce un patrimonio culturale presente a Torino, ma che non tutti conoscono. In più, l’allestimento non si ferma a questo. La mostra è infatti pensata in maniera molto intelligente e poco scontata.
Nelle teche poste al secondo piano del palazzo, vediamo infatti le materie prime da cui la porcellana è creata, con un procedimento chimico, mescolando diverse sostanze, e abbiamo l’impressione di entrare nello studio di un antico alchimista. 


dal Museo di Scienze Naturali, Torino - courtesy Palazzo Madama Torino

Ci sono poi alcuni trattati dell’epoca e diversi manufatti di periodi differenti, dal Rinascimento ai manufatti di Saint –Cloud  e di Sèvres. 
Il breve, ma intenso percorso espositivo, permette di comprendere le meraviglie della porcellana, con la sua storia, la sua manifattura pregiata, il suo essere ornamento insieme delicatissimo e duro come un diamante, prezioso e interessante anche al punto di vista concettuale, per ciò che potenzialmente rappresenta e simboleggia.

Manifattura di Meissen, 1715 - courtesy Palazzo Madama Torino

Il modo in cui la mostra è concepita la rende poi particolarmente intrigante, perché il percorso espositivo, tra le altre cose, si articola intorno a una sorta di gioco.
In mezzo alle opere antiche, infatti, sono state poste alcuni lavori recentissimi, realizzati da un giovane collettivo di artisti, The Bounty Killart. Si tratta di opere in porcellana o biscuit che riattualizzano soggetti e schemi compositivi e formali di epoche classiche, con ottima perizia tecnica, inserendovi però a sorpresa elementi pop o meglio – se piace rievocare questo termine - post moderni, con un evidente effetto ironico.
Così un busto antico fa il gesto del cuore con le due mani, come i calciatori che esultano dopo aver segnato; il discobolo suona la chitarra elettrica, Venere si mangia un hamburger mentre controlla la posta sul Mac, e così via.
Cosa interessante: le opere di The Bounty Killart sono poste in mezzo alle altre. Il gioco, anzi la sfida, proposta ai visitatori è trovarle e distinguerle da quelle originali e davvero antiche.
Ma qui permettetemi di fare una premessa.


The Bounty Killart, Born this way, courtesy gli artisti 


Ultimamente, anzi già da un po’ di anni, va di moda parlare di mostre in cui si “mette in dialogo” l’arte del passato con il presente, oppure un artista giovane, per esempio, con uno più affermato, o ancora una forma d’arte con un’altra. In realtà però spesso questi presunti dialoghi si fermano, per rimanere nella metafora, a un formale scambio di cortesie.
L’artista giovane e quello antico, il musicista e l’architetto, è un po’ come se si incontrassero in ascensore. Cercano di non guardarsi, si scambiano mal che vada qualche parola di cortesia, tipo sul tempo o qualcosa del genere, sfoggiando sorrisetti formali e fissando la bottoniera dei pulsanti che si illuminano l'uno dopo l'altro, giusto per non incontrare lo sguardo dell'altra persona e tollerarne la vicinanza forzata. Insomma, il risultato di certi esperimenti (ben poco sperimentali) spesso è una specie di patchwork in cui non succede molto.
Ci sono altri casi, invece, in cui la mostra diventa davvero un’occasione per far succedere qualcosa e diversi elementi mescolati insieme danno vita a una vera e propria formula chimica, visiva e plastica, dagli effetti decisamente interessanti.
In questi casi riusciti davvero un elemento serve a far parlare l’altro, lo provoca, lo mette in luce. Mi viene in mente il verbo che usava Heidegger: her-vor-bringen, tradotto in italiano con pro-vocare. Nel senso di far emergere aspetti fino a poco prima latenti eppure densi di senso e carichi di possibili stimoli intellettuali e creativi. 
Ecco, grazie alla curatela di Cristina Maritano e alle idee del direttore Guido Curto, la mostra sulla porcellana in corso Palazzo Madama fa un po’ così. Perciò è davvero una mostra riuscita.


The Bounty Killart, Born this way, courtesy degli artisti 

Vengono in mente gli anacronismi storico-artistici di Didi-Huberman. L’arte contemporanea e l’arte antica si fanno l’una la chiave, o meglio il grimaldello, per aprire l’altra e convincerla in qualche modo a parlare, o a svelarsi, rivelando soprattutto le connessioni possibili con la nostra attuale percezione dell’arte e della realtà. L’una introduce l’altra, ognuna delle due si rinnova, si mette in luce e si porge in modo vivo allo spettatore. Se siamo appassionati di antiche porcellane, la presenza delle opere contemporanee ci farà venire voglia di approfondire questo settore, e viceversa, se amiamo il contemporaneo oppure – dato il modo d’essere dei lavori di The Bounty Killart - siamo più abituati a dialogare con una cultura pop, la presenza delle opere moderne ci servirà da veicolo per entrare in contatto con i manufatti di altre epoche, con tutto l’universo meraviglioso che esse dischiudono.

Palazzo Madama, manifattura di Sèvres 1778, porcellana @Palazzo Madama Torino


Perciò la mostra a Palazzo Madama è un autentico gioiellino: fine e sottile, proprio come quei manufatti che ci guardano, attendendo di essere interpretati, dietro le antiche vetrine.


TERRA! - I SEGRETI DELLA PORCELLANA - mostra
Materie prime, capolavori barocchi e forme contemporanee
da 21 Ottobre 2016 a 23 Gennaio 2017