Niente Moccia, s'il vous plaît!
Il mondo degli adolescenti (francesi) nell'ultimo lavoro di Aurore Valade.
Aurore Valade è un’artista francese, classe 1981. Con lei ho già lavorato due volte, la prima nel 2008 e la seconda lo scorso anno, nel 2010, con un laboriosissimo progetto su Torino che ci ha dato tante soddisfazioni.
Del suo lavoro mi hanno sempre colpito l’eleganza, e la preparazione, anche intellettuale. Ma soprattutto ho sempre ammirato la singolare organizzazione quasi narrativa con cui Aurore elabora e realizza i suoi progetti, sempre con la capacità di coinvolgere attivamente persone comuni, di qualsiasi ceto o cultura, come suoi vivissimi (e vivacissimi) soggetti.
Il lavoro di rifinitura di ogni immagine è davvero preciso, sempre attento ad ogni minimo particolare. Tanto che ogni sua immagine, in qualche modo, più che semplicemente guardata o osservata, dovrebbe essere “letta”. Particolare dopo particolare, scritte, titoli di libri, ombre, rimandi possibili e geometrie di sguardi, pose e gesti dei soggetti: ogni cosa concorre a disegnare un racconto, una vicenda, qualche volta persino un’ironica boutade.
In questo post trovate alcune immagini del progetto che Aurore ha realizzato con la mia curatela lo scorso anno per la galleria Gas di Torino, Ritratti, Torino 2009-2010 (che accludo più avanti con il testo critico della mostra).
Le altre immagini che vedete qui sono invece di un progetto realizzato da Aurore in Francia quest’anno a proposito di giovani adolescenti ripresi nelle aule del loro liceo. Vicende di giovanissimi, sono recitate dai soggetti e realizzate dopo la consueta accurata ricerca dell’artista.
Così, piccoli fatti reali che hanno davvero coinvolto i giovani soggetti, sono ricostruiti come in un set cinematografico, per poi essere narrati con tono aneddotico, giocoso e insieme paradigmatico: come si conviene alle esperienze solo apparentemente insignificanti, ma invece emotivamente intensissime di una età della vita tanto particolare.
Del suo lavoro mi hanno sempre colpito l’eleganza, e la preparazione, anche intellettuale. Ma soprattutto ho sempre ammirato la singolare organizzazione quasi narrativa con cui Aurore elabora e realizza i suoi progetti, sempre con la capacità di coinvolgere attivamente persone comuni, di qualsiasi ceto o cultura, come suoi vivissimi (e vivacissimi) soggetti.
Il lavoro di rifinitura di ogni immagine è davvero preciso, sempre attento ad ogni minimo particolare. Tanto che ogni sua immagine, in qualche modo, più che semplicemente guardata o osservata, dovrebbe essere “letta”. Particolare dopo particolare, scritte, titoli di libri, ombre, rimandi possibili e geometrie di sguardi, pose e gesti dei soggetti: ogni cosa concorre a disegnare un racconto, una vicenda, qualche volta persino un’ironica boutade.
In questo post trovate alcune immagini del progetto che Aurore ha realizzato con la mia curatela lo scorso anno per la galleria Gas di Torino, Ritratti, Torino 2009-2010 (che accludo più avanti con il testo critico della mostra).
Le altre immagini che vedete qui sono invece di un progetto realizzato da Aurore in Francia quest’anno a proposito di giovani adolescenti ripresi nelle aule del loro liceo. Vicende di giovanissimi, sono recitate dai soggetti e realizzate dopo la consueta accurata ricerca dell’artista.
Così, piccoli fatti reali che hanno davvero coinvolto i giovani soggetti, sono ricostruiti come in un set cinematografico, per poi essere narrati con tono aneddotico, giocoso e insieme paradigmatico: come si conviene alle esperienze solo apparentemente insignificanti, ma invece emotivamente intensissime di una età della vita tanto particolare.